2696. A bagnare una frisella in mare...
Alla finale del Mondiale di Calcio per club, la star è Melania.
Gaza. I soldati israeliani sparano su sito di distribuzione acqua uccidendo 6 bambini: "Ma è stato un malfunzionamento tecnico".
Jannik Sinner ha vinto Wimbledon, è il primo italiano di sempre. Nella finale del torneo di tennis più prestigioso al mondo ha battuto il suo grande rivale, Carlos Alcaraz.
Bill Dilworth, caretaker of ‘The New York Earth Room’, is dead at 70. For decades, he tended a SoHo loft filled with dirt, made by the conceptual artist Walter De Maria. People made pilgrimages to see it — and Mr. Dilworth, its magnetic steward. (Karin Fink via NY Times paywall)
People: la superdiversità è la soluzione. La diversità è diventata il capro espiatorio di crisi economiche e tensioni sociali, ma i dati raccontano un’altra storia. L’aumento della longevità, l’uguaglianza di genere, la mobilità globale e l’inclusione generazionale hanno reso le società più prospere e innovative. Torneremo indietro o sapremo valorizzare questa ricchezza?
…peccato che sia del cancro: sono uomini difficili.
I fiori a differenza degli uomini non tradiscono mai. Se li fai crescere con amore, te lo rendono.
Wimbledon, che fine fanno le 55 mila palline da tennis usate nel torneo? Diventano “case” speciali.
Ieri sera a New York la Dea del calcio ha fatto pagare l ultimo pedaggio a chi pensava di non averne bisogno.
Fino a pochi mesi fa, il settore dell’intelligenza artificiale statunitense sembrava avere un netto vantaggio su qualsiasi concorrente: poi è arrivata la Cina.
Per Nabokov i grandi maestri del Novecento sono Proust, Kafka e Joyce: è lo stile che rende un libro letteratura, è il dettaglio che fa lo stile, e la letteratura non «rappresenta» ma inventa.
A Palermo il Policlinico ha vietato ai dipendenti di presentarsi al lavoro con jeans strappati, canottiere, ciabatte o scarpe aperte, gioielli o piercing vistosi, e profumi intensi. I medici hanno risposto che nell’ospedale mancano i camici.
Molti stanno rinunciando ad andare a vedere concerti: un po' per i prezzi, un po' perché sembrano riti stereotipati. I CCCP venerdì a Roma hanno mostrato a un pubblico dai 15 ai 70 anni e oltre, cos'è un vero live: emozione, potenza, dolcezza, rabbia, un'indefinibile sensazione come di pericolo nell'aria.
Giugno è stato il mese più caldo mai registrato nell'Europa occidentale: gran parte della regione ha fatto segnare temperature percepite superiori a 38°C che, in alcune zone del Portogallo, hanno raggiunto i 48°C. Non va meglio se si considera il calore del Mar Mediterraneo: in superficie l'acqua ha registrato una media di 27°C, corrispondente alla più alta anomalia giornaliera in qualsiasi mese (3,7°C sopra la media).
Un po’ vetrina, un po’ diario online, un po’ social network: Substack è diventato un rifugio creativo per autori in cerca di libertà e aperti alla sperimentazione, lontano dai vincoli dell’editoria tradizionale. Naomi Kanakia, ad esempio, ha scelto di pubblicare un racconto di 15 mila parole direttamente sulla piattaforma, recensito poi dal New Yorker. Tra storie dell’orrore e analisi culturali, scrittori esordienti e noti si costruiscono così un pubblico fedele. Substack conta oggi 5 milioni di abbonamenti a pagamento, e i 10 account di maggior successo generano oltre 40 milioni di dollari l’anno. Secondo stime interne, chi converte in abbonati almeno il 10% dei propri iscritti ha buone possibilità di rendere sostenibile il proprio lavoro.
Gli ottimisti sono forti nella speranza ma poveri nella consolazione. Sono quelli a cui crediamo quando ti dicono: forza ce la puoi fare! L'ottimista è capace di colpevolizzarti come nessuno mai. Al contrario, il pessimista è povero nella speranza, ha questa sensazione che volere non è potere, anzi, probabile che nemmeno il libero arbitrio sia così marcato. Povero nella speranza dunque, però è fortissimo nella consolazione. Se sbagli non è colpa tua, se fallisci ti dice benvenuto. Dunque, in questa diatriba millenaria se siete interessati alle virtù del pessimismo e dette sue svariate declinazioni, tra cui il fallimento, allora c'è un imperdibile saggio di Costica Bradatan, Elogio del fallimento. Quattro lezioni di umiltà (il Saggiatore). Il filosofo romeno-americano struttura il libro in quattro macro capitoli, il mondo caduto, le macerie del fallimento politico, vincenti e perdenti e l'estremo fallimento.
Michael Sorkin Two hundred fifty things an architecte should know. 27/250. The proportioning system for the Villa Rotonda.
This Shanghai is really like Blade Runner. We arrived at the hotel, the elevator door opens, a robot comes out. A robot to carry food and beverage in the rooms. He operates the elevator himself: much cheaper than hiring people and much safer (I was later explained by a human person). In the meanwhile, the American are busy discussing if a 12 YO can decide his/her own gender.
The Bayeux tapestry will return to the UK for the first time in more than 900 years as part of a landmark loan agreement by Keir Starmer and Emmanuel Macron. The 70-metre embroidered cloth depicts the 1066 Norman invasion and Battle of Hastings, in which William the Conquerer took the English throne from Harold Godwinson and become the first Norman king of England. It will go on display at the British Museum from September next year, in exchange for the Anglo-Saxon treasures of the Sutton Hoo ship burial, the Lewis chessmen and other treasures. The loan is to be officially announced during the French president’s state visit on Wednesday at the British Museum, which has been closed to the public for the day. A blockbuster exhibition offering the chance to see the tapestry up close for the first time on UK soil since its creation is also expected to boost London’s visitor economy.
È di nuovo lunedì, rieccoci con l’”Orient Express” di Rachaporn Choochuey.
Oggi è il numero 290: Sister Hong, China hottest influencer.
Le meraviglie della AI in mani intelligenti… (Cino Zucchi)
Tennista indiana uccisa dal padre: "Umiliato perché mi manteneva". (Stefano Marini)
Tutte le istituzioni culturali e museali rendano pubblici i rendiconti finanziari. (Antonello Grimaldi)
Quando Montale al Forte baccagliava con ms Farnsworth, sì quella di Mies. (Andrea Volpe)
Ieri è stato pubblicato un frammento sulle Nakagin Capsule Tower a Tokyo. Una di queste capsule, perfettamente restaurata è al Maxxi di Roma. (Andrea Cancellato)
La fotografa Silvia Camporesi intervista Vera Gheno, linguista, saggista e attivista italiana riflettendo su immagini e parole. Ecco l’intervista: “Io sono anche i miei silenzi”. (GM)
La banja, una delle più antiche forme di 'bagno di vapore', è un rito irrinunciabile per i russi. Ruslan Ainerdinov è proprietario di un'azienda che costruisce banja; lui ne possiede una di 85 metri quadri che può ospitare fino a 80 persone. (GM)
Bagna una frisella in mare durante una gita in barca e resta intossicato: giovane di Anagni in ospedale. L'episodio una decina di giorni fa nel tratto di litorale tra Anzio e Lavinio: l'infezione a causa del batterio Escherichia Coli. (Ferruccio Luppi)
Lanciati a fine giugno online e già esauriti: sono andati a ruba gli ombrelloni per la spiaggia a forma di seno disegnati da @matthieuvergote e @ekhibusquet. «Li abbiamo concepiti come un manifesto estetico e politico per una femminilità libera, gioiosa e militante», precisano Busquet e Vergote, che hanno collaborato a questo audace parasole nei toni del carne e del rosa. «Sono un'ode alla diversità dei corpi e alla bellezza senza filtri». (Giulia Ferrari)
Era un pauperista moralista pasoliniano, fu un sessantottino, eppure lo stimavo. Perché era un uomo antico, Goffredo Fofi, e un intellettuale stranamente indipendente. Fondamentale che fosse nato a Gubbio, Umbria lupesca, francescana, lontana: se nasci e cresci a Roma o a Milano come puoi conoscere l'Italia? Fondamentale che non avesse fatto l'università. Fu tante cose noiose, operatore culturale, consulente editoriale, assistente sociale, e però stroncò Benigni, Fo, Moretti, e lodò i miei amati Carlo Levi e Chiaromonte. Collaborò a “Quaderni rossi” ma ovviamente, come Pasolini, era un reazionario: “Dell'ordine ho nostalgia, pur conoscendone l'ingiustizia”. Nell'autobiografia “Le nozze coi fichi secchi” (antico pure il modo di dire) ricorda gli anni rurali scomodi e un'esclamazione della madre: “Io non smetterò mai di benedire l'uomo che ha inventato il cesso dentro le case!”. Pauperista sì, ma con giudizio. Ricorda il Sud preturistico e prebalneare, una volta che in Sicilia il macchinista fermò il treno perché aveva visto dei fichidindia: “Il bigliettaio fece il giro delle poche carrozze invitandoci a scendere tutti per coglierne e mangiarne, assieme ai ferrovieri”. Questa Italia, la sua Italia, forse l'ultima Italia, è morta prima di lui e oggi rimuore con lui, e io piango la persona e la nazione. (Camillo Langone, via Corrado Beldì)
Che confusione. La testimonianza al quotidiano britannico di Mattias Pettersson, un ragazzo svedese che vive nel Regno Unito, è esemplare: “Quando ho cominciato a uscire con la mia ragazza, sono rimasto colpito da quanto spesso dicesse ‘sorry’. All’inizio pensavo di aver fatto qualcosa di sbagliato. Diceva ‘sorry’ quando ci incrociavamo nel corridoio, quando mi porgeva qualcosa, perfino mentre starnutiva. Col tempo, osservando anche nostra figlia di due anni e altri britannici che ho conosciuto, ho capito che ‘sorry’ può voler dire qualsiasi cosa: da ‘mi scusi’ a ‘prima tu’, fino a ‘esisto, spero che non sia un problema’”. “All’inizio non sapevo come reagire”, continua Pettersson, "dovevo scusarmi anch’io? Dire grazie? Era confuso ma anche affascinante: una parolina minuscola con mille significati. Sembrava ci fossero regole segrete che non avevo ancora imparato. Col tempo, ho imparato ad amarla. Non mi sembra più un’abitudine strana, ma un segno silenzioso di attenzione e premura”. Ecco dunque i 15 modi in cui i britannici oggi usano più frequentemente la parola “sorry”: 1) Una espressione di scuse autentica utilizzata anche quando qualcuno vuole dimostrare empatia verso un’altra persona che, per esempio, riceve una brutta notizia. 2) Uso passivo-aggressivo, come in: "Mi spiace se ti sei offeso”. 3) Se due persone si incontrano per caso in un luogo pubblico, ci si aspetta che entrambi dicano “sorry". 4) Quando qualcuno sta bloccando un passaggio, spesso si dice “sorry” per chiedere gentilmente di spostarsi. 5) “Sorry” può essere usato prima di esprimere educatamente un disaccordo, come in: "Sorry, ma non sono d’accordo”. 6) Oppure, per far rispettare una regola: "Sorry, ma non puoi sederti lì”. 7) Ci sono anche casi in cui “sorry” sostituisce “pardon?”, durante le conversazioni, quando non si è capito cosa ha detto l’altra persona. Ma anche: 8) Può essere usato per esprimere indignazione, ad esempio: "Sorry, ma quello che ha fatto è stato davvero inaccettabile”. 9) Per rifiutare un invito o una proposta. 10) Prima di interrompere qualcuno. 11) Ma anche prima di chiedere a qualcuno di fare qualcosa: “Sorry, mica potresti...”. 12) Se si vuole evitare un’interazione, ad esempio perché si è impegnati, di solito si inizia scusandosi. 13) “Sorry” viene spesso detto prima di parlare in modo diretto o più franco. 14) Per ammettere violazioni minime delle regole: "Sorry, ma non ho resistito”. 15) Se si vuole correggere qualcuno ma in modo gentile: “Sorry, secondo me...”. (GM)
Sconfitta dura a Parigi: sono qui perché ho capito i miei errori. (Jannick Sinner)
Lunedì 14 luglio
A bagnare una frisella in mare
14 luglio è il giorno del Grande Trauma. Ovvero, Djokovic vince la finale impossibile contro Federer a Wimbledon (era il 2019). Olé. Ma è anche il giorno in cui l’inimitabile Raymond Roussel muore a Palermo (1933). Ovviamente, non possiamo poi tralasciare la caduta della Bastiglia (1789) e nemmeno il matrimonio di Adriano Celentano con Claudia Mori. Ma la nostra attenzione è invero calamitata dalla Giornata Mondiale del Nudo. Insomma, les jeux sont fait, liberatevi di tutti i vestiti e pensate a come celebrare degnamente questo (caldo) lunedì. Evviva!
Infine, sui compleanni, cari auguri a Renato Pozzetto. Oramai senza tempo.
Questo numero di oggi viene inviato a 3116 lettori / La felicità non è una destinazione, è un’abitudine.
Dal 20 febbraio 2019, 2696 giorni senza saltarne uno. Qui, l’indice cronologico e tematico dei primi 478 numeri. Con anche tutte le storie e storielle, elencate una per una. E le rubriche. È in progress, enjoy!
24 frammenti per un lunedì con gli ultimi temporali, poi torna l’anticiclone.
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